07/06/13

la grande piramide e la galassia

l'uomo ha paura del tempo, il tempo ha paura delle piramidi


questo articolo che vi sto ammannendo è specificatamente dedicato alla grande piramide d'Egitto che ancora oggi viene erroneamente chiamata di Cheope (Kufu in egizio). Quello che mi preme farvi capire
 



è che in questo grandioso monumento, se così possiamo chiamarlo, vi è impressa una misura matematica che pochissimi conoscono, ma che secondo me è una testimonianza inoppugnabile dell' intervento divino nella realizzazione di siffatta immensa opera, conosciuta in tutto il mondo in maniera molto superficiale; e questo ovviamente grazie al sistematico lavoro di sputtanamento delle associazioni pseudoscientifiche di disinformazione assai presenti in trasmissioni televisive come Superquark e simili.

Personaggi come Piero Angela, Margherita Hack, Massimo Polidoro, Paolo Attivissimo, tutti facenti parte della congiura del cicacicabum (sarebbe il cicap, ma tale nome non voglio neppure pronunciarlo), ci hanno abituati a ragionare con una mentalità limitata, limitata dalle cognizioni scientifiche odierne, senza renderci conto invece che tali cognizioni sono proprio quelle che ci permettono di interpretare certi fenomeni del passato come realtà plausibili e possibili.
 Vi faccio qualche esempio: se non avessimo inventato i motori a reazione non potremmo interpretare i passi della Bibbia che descrivono Geova come colonna di fuoco; se non avessimo inventato la radio e la televisione non potremmo capire che cos'è il tabernacolo dell'Esodo; se non ci fossero gli elicotteri ed i caccia non potremmo capire i bassorilievi di Abydos; se non avessimo gli arsenali pieni di bombe atomiche non potremmo capire la stranezza delle terracotte vetrificate di Mohenjo Daro e la radioattività residua della penisola del Sinai; se non fosse stato scoperto il DNA mitocondriale dell'ovulo femminile, non potremmo capire le motivazioni dell'epopea di Gilgamesh, ecc.

 
  elicotteri, caccia a reazione, bombardieri, carriarmati, e sotto altri cacciabombardieri dall'aspetto minaccioso
             

E' ovvio che chi non conosce gli argomenti appena citati, potrà approfondirli su internet.

Ma quei testoni dell'armata Brancatopone (cicacicabum) insistono a farci credere che le 3 piramidi di Al Gyza siano specie di discariche di pietrame senza capo nè coda; non si pongono, solo per fare un esempio, la domanda di come i cosiddetti condotti di ventilazione a sezione quadrata abbiano potuto essere realizzati: con un trapano? Neanche Paolo Altissimo Purissimo Levissimo Attivissimo (sempre del cicacicabum) sarebbe in grado di rispondere, o forse tirerebbe fuori qualcuna delle sue minchiate com'è suo solito.
               osservate i 4 condotti di ventilazione 11 e 12 oppure KCS, KCN,  QCS, QCN.  K significa king, Q queen, C canal, N ed S nord e sud
                image       
  avete visto come sono piccoli? qualcuno mi spieghi senza dire idiozie come sono stati realizzati questi 4 canali!

 Chiaramente nessuno si è mai posto il problema di come hanno fatto gli egizi di migliaia di anni fa a scalpellare circa 7 milioni  di massi (totale delle tre piramidi) di calcare con attrezzi di bronzo senza mandare a kagare il faraone di turno e tutti i suoi discendenti fino a re Faruk e Mubarak. Va be' che il faraone era una specie di divinità, però anche i maroni ogni tanto si frantumano più facilmente del calcare e del granito!

     i vaffa sono sempre esistiti e sempre esisteranno

D'altronde nemmeno i telegiornali fanno eccezione a questa rigida congiura del silenzio, infatti non ho mai visto in vita mia che nelle notizie di coda, al posto di parlare delle farfalline inguinali di attricette d'importazione senza arte nè parte, si sia toccato il tema dei cerchi nel grano o di qualche avvistamento ufologico. Niente. Silenzio totale. Insomma questo ambizioso articolo che sto per elargirvi vuol farvi capire che le conoscenze del passato erano quanto mai evolute ed assolutamente incompatibili con la tecnologia che andrebbe attribuita a popolazioni primitive di quel tempo, contadine o di allevatori di bestiame, ma perfettamente congrue con civiltà ben più evolute provenienti dalle stelle, che noi tutti abbiamo studiato a scuola sotto il nome di divinità primordiali, ovvero gli alieni. Queste ovvietà sono sotto gli occhi di tutti, ma chissà perchè il cicacicabum si ostina ancora oggi a considerare questa sconvolgente fenomenologia come qualcosa di facilmente spiegabile con dogmi e paradigmi del tutto naturali e facilmente riconducibili a canoni nostrani.
 Volete un altro esempio? I dischi volanti: dice la Margherita nazional-austro-fiorentina-triestina che sono armi segrete americane, però non si chiede se i dischi volanti che vedevano gli antichi romani fossero armi segrete cartaginesi; le sedute spiritiche? tutti trucchi che si fanno di notte con fili di naylon  invisibili nel buio di una stanza predisposta all'uopo... peccato che il sottoscritto ne abbia fatte alcune di queste sedute in agosto, in spiaggia, in mutande da bagno a mezzogiorno; i cerchi nel grano? sono il risultato, diceva Piero Diavola, delle danze d'amore dei ricci in calore; e così via.
 


 queste mirabili opere sono create dai porcospini porconi, assatanati, imbottiti di viagra, che si rincorrono per fare sesso estremo. Pietoso eh? Però così pontificò Piero Diavola. Ipse dixit. eccoli i delinquenti che rovinano i campi
porcospino inkazzato, peggio della peste

Insomma il cover up impera, dilaga, ma non tutti siamo allocchi, non tutti beviamo le caxx...e di Piero Diavola e dei suoi collaboratori televisivi. Ecco una piccola carrellata su questi personaggi ambigui. Piero Diavola, (insieme con il compare di merende Paco Lanciano, sedicente tedoforo della scienza), peccato che non sa la differenza fra acido solforico ed acido solforoso, ed ha le idee molto opache sul
pH.
          

 Massimo Polidoro d'argento e di bronzo, ride sempre perchè sa di sapere tutto lui mentre gli altri sono solamente degli idioti. Il più odioso della combriccola.

 
 
Paolo Altissimo Purissimo Levissimo Attivissimo, spara più cazzate lui che i botti di capodanno a Napoli.

 

La Margherita italo austriaha, fiorentina, triestina, quando vede un UFO dice he si tratta di un fenomeno atmosferiho non anhora ben honosciuto.

   

 contrariamente a suo padre, Alberto Diavola non si sbilancia più di tanto su argomenti non di sua competenza. Meno male: un cicacicabunciano un po' più presentabile. Ecco quindi che voglio in questa sede mettere con fermezza e con cattiveria in luce negativa il vergognoso cover up che impera nel sistema di informazione ufficiale radiotelevisivo, stampa et similia.

 Comunque adesso andiamo a vedere  più da vicino una sequenza di informazioni che pochi conoscono sulla piramide di Kufu (grande piramide); ma per fare questo dobbiamo partire da molto lontano e precisamente  da....


                                                 LA SERIE DI FIBONACCI

    Leonardo Fibonacci, pisano del 13° secolo

 Dicesi serie di Fibonacci una serie numerica ove ogni termine numerico è risultante della sommatoria dei due precedenti: se tale serie comincia con 0 ed 1 essa sarà pertanto la seguente:

  0, 1, 1, 2, 3, 5, 8, 13, 21, 34, 55, 89, 144, 233, ............. avete capito?

 per es.    21 + 34 = 55,    55 + 89 fa 144 e così via; essa procede all'infinito formando sempre più, numeri imponenti. Tutti i pianeti interni distano dal Sole nelle proporzioni della successione di Fibonacci (Sole 1, Mercurio 1, Venere 2, Terra 3, Marte 5) e quelli esterni distano ugualmente da Giove (Giove 1, Saturno 1, Urano 2, Nettuno 3, Plutone 5). La successione di Fibonacci è onnipresente in natura.. Se moltiplichiamo per 1,618 (vi spiegherò poi che cos'è questo numero) la distanza che in una persona adulta va dai piedi all'ombelico, otteniamo la sua statura. Così la distanza dal gomito alla mano (con le dita tese) moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza totale del braccio. La distanza che va dal ginocchio all'anca moltiplicata per 1,618, dà la lunghezza della gamba, dall'anca al malleolo. Anche nella mano i rapporti tra le falangi delle dita medio e anulare sono aurei, così il volto umano è tutto scomponibile in una griglia i cui rettangoli hanno i lati in rapporto aureo (capirete fra poco). Troviamo i numeri di Fibonacci anche nei fiori di girasole. Le piccole infiorescenze al centro del girasole, che poi si trasformano in semi, sono disposte lungo due insiemi di spirali che girano rispettivamente in senso orario e antiorario. Spesso le spirali orientate in senso orario sono trentaquattro e quelle orientate in senso antiorario cinquantacinque; ma a volte sono rispettivamente cinquantacinque e ottantanove, o addirittura ottantanove e centoquarantaquattro, e si tratta sempre di numeri di Fibonacci consecutivi il cui rapporto si approssima alla sezione aurea che vedremo fra poco.

 Ma torniamo a noi. Orbene se questa serie procede veramente all'infinito matematico, potrò scrivere
             \lim_{n \to \infty}{F_n \over F_{n-1}}=\,\phi
che si legge così: limite del rapporto fra un numero ennesimo ed il suo precedente per n tendente all'infinito è uguale a fi, dove
                              \,\phi={1+\sqrt 5 \over 2}=1,6180339887...
che come si nota è un numero irrazionale come p greco, cioè è un numero seguito dopo la virgola da infinite cifre.
Tutto questo discorso è ancora molto fumoso, vero? non avete ancora ben capito dove voglio andare a parare; lo capirete in seguito, perchè c'è ancora molto da dire, infatti bisogna adesso parlare del 
                                         

                                              RETTANGOLO AUREO


Il rettangolo aureo è un rettangolo ove la base e l'altezza sono due segmenti in rapporto aureo.
Due segmenti si dicono in rapporto aureo quando il più piccolo è medio proporzionale fra il più grande e  la differenza fra i due



AC è il segmento grande ed AB quello più piccolo; potremo in base alla definizione appena data scrivere
          AC : AB = AB : BC
cioè il segmento grande sta a quello più piccolo come quest'ultimo sta alla differenza fra i due.
Con questi due segmenti usati come base e come altezza possiamo finalmente disegnare questo benedetto rettangolo aureo
vedete? la base e l'altezza rispondono alla definizione di 
                               base : altezza = altezza : (base - altezza)   semplice no?
Se proprio vogliamo dare delle misure per schiarirci le idee, ecco che nella figura qua sopra, dove il segmento maggiore è lungo un metro, quello più piccolo dovrà essere necessariamente lungo 61,8 cm, infatti
       100cm : 61,8 = 61,8 : 38,2   convinti finalmente?

Per gli antichi greci questa figura geometrica era il massimo della bellezza artistica architettonica, tant'è vero che questo rettangolo fu da essi usato in svariate occasioni monumentali fra cui il Partenone, l'eretteo, e poi in métope e triglifi e chissà in quale altre occasioni. Anche i nostri vecchi televisori in 4/3 molto spesso rispecchiavano questo canone di proporzionata bellezza.

Ma procediamo con la nostra inchiesta: andremo adesso a manipolare questo rettangolo in cotal guisa, e cioè andiamo a togliere da detta figura un quadrato, come possiamo vedere qui sotto
   che cosa ci rimane? toh guarda, un altro rettangolo aureo più piccolino; facciamolo ancora una volta, e poi un'altra e poi un'altra...


vedete? ottengo sempre quadrati e rettangoli aurei vieppiù piccolini, e così posso andare avanti all'infinito!
Ma adesso andiamo a puntare un compasso in maniera opportuna su un vertice dei quadrati che via via elimino, ed ecco cosa salta fuori

 la spirale logaritmica


esistono tre tipi di spirali:

-la spirale di Archimede (lo zampirone)      


-la spirale logaritmica su cui ci addentreremo

-la spirale iperbolica
                                                                   
Ci soffermeremo più a lungo su quella logaritmica per una ragione molto semplice, e cioè che in natura possiamo trovare un'infinità di applicazioni in ogni dove; qui sotto una carrellata

            
                                                            

per chi ama la geometria analitica darò ora l'equazione semplificata della nostra spirale espressa in coordinate polari

        log r = a θ

cioè: sia r il raggio vettore che ruota intorno all'origine degli assi, e θ (tzeta) l'angolo sotteso dal raggio vettore stesso sull'asse delle ascisse, diremo che il logaritmo del raggio vettore è pari all'angolo tzeta moltiplicato per una costante a che determina lo sviluppo della spirale stessa. Ma adesso viene il bello: e cioè se io vado a dividere i raggi di quei quarti di cerchio che via via diventano sempre più piccolini per il raggio susseguente ancora un po' più piccolino, potrò scrivere il seguente limite
                    R  n
                       lim --------------------------------  = Φ
n---->∞          R  n+1

  cioè: limite dell'ennesimo raggio di quarto di cerchio diviso per quello che segue è uguale ancora una volta al numero ф (fi), vale a dire 1,6180..........  Straordinario eh? Tuttavia, però, per quanto riguarda le foto della presenza di questa benedetta spirale, manca una importantissima serie, e precisamente questa:

            le galassie.

 Come potete vedere le galassie riportate in fotografia fatte con potenti telescopi, hanno tutte la forma che abbiamo ben studiato fino ad ora, cioè sono tutte mirabili spirali logaritmiche. L'ultima foto che si vede qui sopra null'altro è che la nostra via lattea che ovviamente non è stata ripresa con un telescopio poichè noi terrestri ci stiamo dentro, e quindi non possiamo fotografarla da lontano: sarebbe come voler fotografare il nostro condominio stando chiusi in cucina..., tuttavia essa pure è una bella spirale di tipo logaritmico.

 Adesso immagino che i miei eroici lettori si staranno chiedendo che cosa c'entra tutto questo lungo discorso con la grande piramide, ragion per cui cominciamo ad addentrarci in questo incredibile monumento che non ha uguali in tutto il mondo.


                                      LA GRANDE PIRAMIDE

Come tutti sanno le piramidi principali di Al Gyza sono tre, e vengono chiamate di Kufu (Cheope), di Kefren, e di Menkaurà (Micerino) completata da suo figlio faraone Shepseskàf. Esse sono facilmente distinguibili perchè quest'ultima è la più piccola orrendamente sfregiata per trovarne l'entrata, quella di Kefren possiede il cappuccetto, mentre la più importante, quella di Keope oltre ad essere stata completamente spogliata del suo rivestimento in lucido alabastro, non ha la punta: è tronca.

   Kefren       Kufu   Menkaurà - Shepseskàf

 La più importante delle tre è ovviamente quella di Cheope a causa delle mirabili misure e proporzioni che in essa sono nascoste; non voglio adesso entrare in sterili dispute su come sia  stata costruita, come, e soprattutto quando; innanzitutto non è mai stata una tomba, anche se al suo interno si trova un sarcofago di granito perfettamente levigato ad angoli vivi all'interno, cosa assai difficile da realizzare, visto che il granito è la roccia più dura che esista. Ma se non è una tomba, come d'altronde le altre due, a cosa diavolo serviva?

 

 Qualcuno tira in ballo le risposte più strambe ed assurde, come ad es. osservatorio astronomico, generatore di energia, punto di riferimento per astronavi aliene, centro spirituale, e così via. La verità è che nessuno lo sa. Punto e basta. Ma l'incredibile è che anche la data di costruzione è molto ambigua: l'archeologia ufficiale, quella che caccia le balle per non creare troppe domande scomode, assicura che risale al periodo dei faraoni della quarta dinastia (2570 aC), ma siccome è arcinoto che gli egizi disegnavano i loro geroglifici anche sul papiro igienico (quella volta non c'era ancora la carta), risulta assai difficile credere che per questo formidabile monumento si siano dimenticati di metterci qualche iscrizione, così giusto per raccontare qualche impresa epica di questo Cheope. Infatti in tutte e tre le piramidi manca completamente qualsiasi iscrizione in geroglifico, ieratico o demotico, qualsiasi disegno, nulla; o meglio qualcosa c'è nella grande piramide, ma è un falso! fatto da un archeologo inglese per farsi dare più soldi dai finanziatori che sponsorizzavano le ricerche su questo monumento. Il geroglifico disegnato in vernice rossa menzionava la paternità di Keope nella costruzione della piramide stessa, ma  Zekaria Sitchin, il più grande studioso di alieni del passato (Anunnaki) è riuscito a trovare un errore di ortografia con cui ha completamente smascherato il poco serio archeologo. Del resto tale iscrizione si trova in una zona difficilissima da raggiungere: sopra la camera del re nell'intercapedine fra lo zed e la
murata.

         1.jpg

 Ma perchè questa piramide viene attribuita a Cheope, quando invece questo faraone con tale possente edificio c'entra come il 2 di picche o come il cavolo con la merenda? Per una ragione storica: l'erudito Eròdoto quando si recò in visita di studio e turismo in Egitto, venendo a contatto con i sacerdoti del tempo, venne informato che la paternità di tale portento andava attribuita proprio a Kufu (Cheope) della quarta dinastia. E fu così che questo eclettico faraone (sua sarebbe anche la sfinge) entrò nella storia come facitore di opere mirabili e sempiterne. A confermare questa dubbia affermazione intervenne pure questo archeologo inglese che furtivamente e furbescamente scrisse in vernice rossa in una zona inaccessibile la paternità della piramide; la frittata era fatta.

     Luxor           geroglifici fino alla nausea ovunque

   
 di tutti i tipi, di tutte le forme
      
ma perchè queste tre piramidi di Al Gyza, invece, ne sono completamente prive? non sarà mica perchè furono costruite in epoca molto antecedente da esseri alieni che avevano altri scopi che non la celebrazione di qualche impresa epica del solito faraone megalomane? 

Ma passiamo alle misure. Come spiegavo poc'anzi manca la punta, il cosiddetto pyramidyon, nè è chiaro se mai sia esistita, comunque se così fosse e non fosse stata utilizzata come comoda cava di pietra già pronta per lastricare le moschee del Cairo, la sua altezza originale, nuova di pacca, sarebbe stata di 147 metri che è la miliardesima parte della distanza fra Terra e Sole al perigeo, cioè al punto più vicino fra i due corpi celesti. Perigeo è la distanza più corta, mentre apogeo è quella più lunga; è stato calcolato dagli astronomi che queste due distanze sono 147 milioni di chilometri e 151 milioni, con una media di 149. Nessuno saprà mai se questa misura è stata voluta, ma comunque se mettiamo una sopra l'altra un miliardo di piramidi (con la punta) arriviamo dritti al Sole nella sua situazione di perielio (perigeo + elio, sole); ed il sospetto che tale altezza sia stata voluta è molto forte: notate infatti che gli antichi costruttori non hanno scelto 149 metri che sarebbe la media, perchè ciò avrebbe dato luogo a qualche equivoco facilmente sfruttabile dai cicacicabunciani nostrani per screditare il loro operato. Tutto avevano previsto questi divini ingegneri, anche i ciarlatani sputtanatori.... Per la sua costruzione fu utilizzato un sistema di misura chiamato cubito sacro che non va confuso con il cubito reale, esso pure egizio; tale cubito sacro è identico alla milionesima parte del raggio terrestre, cioè 63,566 centimetri; altra combinazione direbbe Piero Diavola. Se si divide il perimetro della base per il doppio dell'altezza si ottiene il p greco con un errore di 2 alla quinta decimale, cioè 3,14157 anzichè 3,14159: he hombinazione, direbbe la Marherita italo-fiorentina-triestina-austriaha! Questa misura la possiamo scrivere così  P = 2 π h che guarda guarda somiglia a  C = 2 π r   arcinota formuletta della circonferenza del cerchio.
 Sono stati usati 2 milioni e mezzo o 3 milioni di massi di calcare che vanno dalla tonnellata alle 8 tonnellate, mentre per lo zed, cioè la parte interna si va dalle 20 alle 80 tonnellate in granito. Sassolini se confrontati con i macigni della terrazza di Baalbek in Libano, dove si va dalle 1.000 alle 1.200 tonnellate. Direbbe Paolo Bellissimo Simpaticissimo Intelligentissimo Attivissimo che con la pazienza e la vaselina si riesce a fare qualsiasi cosa. Ma badate bene: di Baalbek e della sua terrazza non ne parla nessuno, altrimenti si dovrebbero dare delle spiegazioni che nussun cicacicabunciano è ancora riuscito ad elucubrare malgrado la loro fervida e sinistrata fantasia. Almeno ogni tanto un po' di pudore non guasta a questi cialtroni.

  Pierooo! me le sposti queste 1.200 tonnellate? Baalbek in Libano    semplicemente impressionante   sempre a Baalbek, il tryliton: 3 massi perfetti da 800 a più di 1.000 tonnellate posti in alto


notate che le pietre più grosse sono in basso, segno che la civiltà dei megaliti scomparve per lasciare il posto ad una ingegneria più nostrana; fate caso agli innesti fra pietra e pietra: sono perfetti al punto che non ci passa la lama di un coltello, mentre quelli in alto sono più approssimativi e più umani.    
questa è la porta del sole di Thiauanaco, fatta tutta di un pezzo. 
massi ciclopici di Machu Picchu portati a 2.400 metri di altezza da dove non si sa.   
  ve l'immaginate fare il manovale a Machu Picchu?
  certo che i nostri antenati ne avevano di muscoli



  la piramide di Cholula in Messico costruita dai Mixotechi è la più grande del mondo, anche se non la più celebre, nè tantomeno la più spettacolare.
  i mohai di Rapa Nui
   
non è facile per niente scalpellare in basso rilievo con tanta perfezione: Puma Puncu in Messico

Continuiamo.
Ma la cosa straordinaria è che, siccome questa costruzione doveva essere la tomba del faraone Kufu (dicono gli "scienziati"), essa andava completata prima che costui tirasse le cuoia, per cui i nostri cicacicabunciani hanno ipotizzato la irresistibile risibile tesi che i lavori durarono 20 anni, non di più.


Adesso preparatevi a mettervi le mani nei capelli.


      

ecco i possenti strumenti high tech che hanno permesso la realizzazione  dei più grandiosi monumenti in pietra sul nostro Pianeta, che ancora oggi non sono replicabili malgrado la nostra tecnologia!!


                         CICACICABUN: RISATE GARANTITE!!!


 Bene: se facciamo un po' di conti vediamo che in 20 anni ci stanno 20 x 365 = 7300 giorni; ora dividiamo i 3 milioni di massi presenti, per questo numero di giorni, e si ottiene 411. Avete capito bene 411 massi al giorno per 20 anni, utilizzando punta e mazzetta di bronzo. Cioè (non ridete, che c'è solo da piangere) si doveva estrarre, misurare, scalpellare, tagliare, squadrare, lisciare, spolverare, controllare, trasportare, e sistemare per benino senza litigare, senza far casino, senza fare errori, 0,57 massi ogni minuto su 12 ore lavorative con luce solare. Ripeto con strumenti di bronzo. Diciamo che ogni 2 minuti veniva prodotto un masso e mezzo e messo in opera. Il tutto senza gru, senza flessibili al diamante, senza camion, senza niente! Ma non solo, ma la cava da cui proveniva il materiale si trova a 800 km di distanza. Senz'altro la manodopera era cinese. Certo che ci vuole la faccia di bronzo tanto per essere in tema, le persone raffinate come me dicono così, no?
 Pensate che l'obelisco che svetta in piazza S. Pietro a Roma, lungo 25,5 metri, fu trasportato nel 1586 dalla sua precedente sede che si trovava presso il cosiddetto circo di Nerone, fino appunto al centro della piazza san Pietro; sapete quanto tempo si impiegò per fare questo trasloco? 4 MESI!!! impiegando 40.000 scudi di spesa, 800 operai, 140 cavalli, 40 argani: questi i numeri dell'operazione, talmente temeraria che, dice la leggenda, il Fontana (il curatore del trasloco) aveva dato l'ordine di tenere il suo cavallo sempre sellato per poter fuggire in tutta fretta in caso di crollo dell'obelisco. A proposito, questo obelisco era già bello e pronto... ahahahah.
 --->4 mesi!! --->

Ma non ha pudore certa gente?
 Già che ci siamo facciamo una breve dissertazione sull'altra gigantesca piramide che chissà perchè nessuno prende in considerazione, quella di Kefren, poverino.

 Guardate le due foto qui sotto: risplende in tutta la sua bellezza, soprattutto per il suo civettuolo cappuccetto che le conferisce un'aria démodée da belle époque, mentre a destra si nota il nulla, c'è solamente una cameretta piccolissima dove non vi è sepolto nessuno, tantomeno questo Kefren. Ma perchè l'hanno fatta? Così giusto come passatempo, si saranno detti: invece di andare a giocare a papiri alla taverna (il bar di allora) facciamo una bella piramidona. Ma le dimensioni sono imponenti: è alta 143,5 metri, cioè 4 metri in meno della sorella maggiore di cui ci siamo occupati fin'ora; ma insomma perchè l'hanno fatta? Nessuno lo saprà mai, ma rimane il fatto che anche questa piramide è una costruzione titanica, di difficile interpretazione; anzi oserei dire che proprio questa piramide a causa della sua apparente inutilità è quella che solleva più dubbi e più perplessità. E' evidente che in questo complesso mostruoso che è la la piana di Al Giza si cela un affascinante segreto destinato a rimanere tale per l'eternità.

          
  povero Kefren, nessuno lo kaga


                                                     IL NUMERO Φ


 E veniamo adesso finalmente al nocciolo della nostra dissertazione basata essenzialmente sullo studio delle misurazioni e dei rapporti formidabili che fanno di questa portentosa costruzione, cioè la piramide di Kufu o grande piramide, un enigma irrisolto nella storia dell'Umanità. Fra tutte le incredibili coincidenze con la geografia, l'astrofisica, la matematica e la geometria che si possono riscontrare nello studio di questo stupefacente edificio di pietra, esiste un tassello sconvolgente che andremo qui ad esaminare, e precisamente il semplice rapporto fra due misure essenziali che possiamo riscontrare in tutte le piramidi del pantheon della geometria classica euclidea, e che proprio per questo ci lasciano increduli e sgomenti, se le mie teorie dovessero avere un fondamento logico.
 Osservate questo disegno che è l'unico decente che sono riuscito a trarre da internet, visto che questo blog, purtroppo, non concede a chi scrive di poter anche fare dei disegni o grafici allo scopo di delucidare il proprio pensiero.
 Ebbene il rapporto fra la retta che congiunge la punta teorica (ricordiamoci che detta piramide è tronca) con la mezzeria della base del triangolo, diviso il segmento che va dal centro della piramide al centro del lato , risulta essere proprio il numero fi!!! In pratica se io divido il segmento che parte dal vertice e scende giù dove c'è scritto radice di 4, con il segmento che va da dove c'è scritto radice di fi con radice di 4, ottengo come dicevo, proprio il numero fi. Ma addirittura insorge un' altra inquietante realtà: le quattro facce della piramide di Cheope, anche se apparentemente non si nota, sono leggermente concave, tutte e quattro, per cui la misurazione che bisogna tenere in considerazione per poter arrivare alla esattezza del rapporto suddetto è quella leggermente più lunga dovuta a questa curvatura. Se si utilizzasse la linea diritta il rapporto fra i due summenzionati segmenti non srebbe così incredibilmente preciso; dunque questa leggerissima concavità è studiata, voluta, decisa a tavolino. Ora a parte la pazzesca difficoltà di sistemare un blocco e mezzo di pietra ogni due minuti tenendo conto pure di questa curvatura, oltre a tutto il resto, quello che mi lascia a bocca aperta è il fatto che gli antichi dei che hanno realizzato l'opera, hanno in qualche maniera voluto mandarci un segnale culturale che adesso andremo ad esaminare più in dettaglio.


                                      SEGNALI DALL'IGNOTO

 Per capirci meglio facciamo un piccolo riepilogo di questo guazzabuglio che vi ho propinato sperando vi coinvolga emotivamente quanto me. Abbiamo visto che il numero fi di Fibonacci è identico al numero fi che si ottiene dal rettangolo aureo, ed abbiamo visto che il rettangolo aureo opportunamente manipolato produce la famosa spirale logaritmica, ma altresì spero vi sia chiaro che la Galassia è una spirale logaritmica; ma abbiamo anche visto che nella piramide di Cheope il rapporto di due grandezze fondamentali, come l'altezza del triangolo della facciata diviso la mezza larghezza della base è proprio fi, cioè quel numero intimamente legato alla spirale logaritmica e .... quindi alla galassia. Non vi viene la pelledoca nel pensare che se ciò fosse vero ci troveremmo di fronte al più meraviglioso, emozionante, entusiasmante messaggio alieno che esista? Non vi vengono i brividi nell'immaginare che migliaia di anni fa i visitatori dello spazio vennero qui sulla Terra dal pianeta Nibiru e vollero lasciarci una specie di firma quanto vuoi complessa e di difficile decifrazione, di criptica interpretazione, ma di chiara e marcata potenza per chi ha la apertura mentale per comprendere? Perchè l'hanno fatto, per chi, quando e come, non ci è possibile sapere, ma questo sì che possiamo capirlo: essi hanno voluto lasciarci un messaggio indistruttibile ed eterno per l'Umanità, forse un monito per gli orgogliosi e stolti abitanti del pianeta; è come se sulla piramide fosse scritto: noi proveniamo dallo spazio, la Terra è un minuscolo granello della Galassia, e voi non siete nulla se non polvere, confrontatevi con la grandezza dell'Universo e diventate più umili, non distruggete il vostro pianeta, la vostra dimora, la vostra vita.

 Ma ci sarebbe ancora un piccolo mistero nei misteri


                                                          LA SVASTICA


           

 Come potete constatare osservando le foto qui sopra, la svastica è un simbolo antichissimo onnipresente in quasi tutte le culture del mondo di una volta, cosicchè viene spontaneo domandarsi a che cosa questo bellissimo simbolo faccia riferimento; e quindi visto che siamo in tema vi chiedo: ma la svastica non somiglia vagamente ad una spirale logaritmica? Ed ecco la mia folle ipotesi: e se gli astronauti dell'antichità avessero stampigliato sulle loro tute o scafandri questo simbolo galattico? E se i nostri antenati affascinati da questi esseri volanti avessero copiato tale simbolo di potere, di onnipotenza, di grandezza, utilizzandolo ad imitazione delle loro facoltà tecnologiche straordinarie, allo scopo apotropaico di acquisirne idealmente almeno in parte le loro immense capacità?
 Noi da bambini ci attaccavamo al petto la stella di sceriffo perchè ci faceva immedesimare nella nostra ingenuità al superpersonaggio propinatoci da Hollywood; ma gli esempi sono infiniti: pensate ai preti che portano sulla tonaca i simboli sacri, ai ragazzini ignoranti come la talpe che indossano la maglietta con scritto Harvard, le ragazzine che vogliono gonfiarsi le zizze per somigliare solo loro sanno a chi. E così via. Non la sapremo mai la verità, ma questo mistero così intrigante della grande piramide non ci può lasciare indifferenti, ci deve indurre a meditare su un passato intriso di inquietanti presenze aliene. Ma chi siamo, noi umani? Visto che siamo in tema ufologico, prima di lasciarvi, vorrei condividere con voi un indizio sconcertante recentemente messo in evidenza da alcuni ricercatori non cicacicabunciani, e quindi aperti alla conoscenza scomoda.


                                                  GIPSOENANTIOMORFISMO


 Qui sotto presento tre sculture egizie del più grande e più guerrafondaio dei faraoni: Ramesse secondo della 19esima dinastia il cui regno durò ben 67 anni durante i quali si prodigò in una infinità di costruzioni titaniche e di produzione di figli (più di cento! ma non con la stessa moglie! ahahah). Orbene, quantunque le foto non siano tutte scattate direttamente di faccia, cioè a 90°, e quindi quanto sto per dirvi non risulta facilmente verificabile, si è scoperto che queste sculture, a parte la loro bellezza, presentano una stupefacente simmetria bilaterale; cioè se noi ritagliassimo in due parti le foto lungo il centro del naso, e le sovrapponessimo una sopra l'altra, in modo da farle coincidere, potremmo osservare che la sovrapposizione è perfetta. A tal punto perfetta che viene da chiedersi se tali mirabili opere siano state eseguite con un sistema computerizzato.

        

Qui sotto vi faccio vedere le cosiddette immagini di Rorschach che si utilizzano in psicologia; come vedete si ottengono facilmente macchiando un lato del foglio di carta per poi ripiegarlo, stampandone così l'immagine sull'altro lato. E' ovvio che così facendo le due semifigure che compaiono sono assolutamente e perfettamente identiche. Ebbene queste sculture egizie, e non solo quelle di Ramesse, posseggono questa caratteristica peculiare. Se noi impostiamo sul computer un programma di taglio tradotto in sequenza numerica, potremo ottenere il risultato stupefacente di creare una statua perfettamente rispondente ai parametri impostati senza nessuna sbavatura, cosa che nessuno scultore al mondo potrebbe fare. Se a questa azzardata ipotesi aggiungiamo il fatto che molte antiche leggende parlano di scalpelli di luce, possiamo ipotizzare che nell'antichità si scolpivano le statue con potenti raggi LASER computerizzati.

 Qui sotto c'è una esemplificazione di una foto incisa su pietra mediante LASER

 

 Non sapremo mai la verità, tuttavia non dobbiamo escludere nessuna ipotesi, anche la più azzardata. Non dobbiamo avere paura di ragionare con le nostre teste analizzando i fatti e quindi tirando fuori le dovute conseguenze; cerchiamo di essere onesti con noi stessi. Non dobbiamo temere di avere il coraggio di cambiare noi stessi.

 Flavio

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