07/06/13

siamo sicuri che la vita sia nata da sola sulla Terra?

quante volte sentiamo dire da scienziati dell'ultima ora o da sprovveduti che ripetono le sciocchezze che sentono in televisione o leggono su riviste che di scientifico hanno solo l'apparenza, che la vita è nata sul nostro pianeta 3 o 4 miliardi di anni fa da sola, con la formazione dei primi amminoacidi, quindi delle proteine e poi del dna, e quindi si sono    

formati i primi virus, i primi batteri, che poi si sono evoluti cominciando ad aggregarsi creando così i primi esseri multicellulari, e poi via via tutte le piante, gli animali, e alla fine l'Uomo. Così, pensandola in questo modo, possiamo ben asserire che noi discendiamo dalle meduse, oppure che un nostro bisavolo era un vermiciattolo. Ragionando così tutto è lecito, l'importante è che gli scienziati riescano a dare una spiegazione che faccia crepare d'invidia i preti che invece parlano di creazionismo, e che sia bevuta fino in fondo dal popolo.  
                                                                             Bene, questa serie di articoletti che vado a creare dimostrerà quanto siano falsi e mistificatori questi personaggi che impazzano in televisione dove non esiste neppure il contraddittorio per farli tacere.
Vediamo dunque cosa dicono i sostenitori dell'evoluzione: il tutto cominciò 3 o 4 miliardi di anni fa, grazie ad un cocktail di argilla, acqua (H2O),  fulmini, ed un'atmosfera pestilenziale ricca di anidride carbonica (CO2), azoto (N2), metano (CH4), acido solfidrico (H2S), ammoniaca (NH3), e forse da qualche altra schifezza irrespirabile e puzzolente. Gli ingredienti ci sono tutti: il carbonio, l'ossigeno, l'idrogeno, lo zolfo e l'azoto. Cosa successe allora? semplice (dicono loro): a quei tempi, chissà perchè, c'era un sacco di fulmini, i quali riuscirono a scomporre l'acqua, l'anidride carbonica, l'acido solfidrico e l'ammoniaca, ricombinandoli a formare gli amminoacidi, i quali a loro volta si condensarono a formare le proteine che sono polimeri di tipo poliammidico, e che soprattutto sono i mattoni della cellula. Anche le basi azotate che sono gli stampi del dna e dell'rna si sarebbero formate nella stessa maniera, però nessuno osa fare cenno da dove fosse venuto fuori il fosforo che serve per agganciare i ribosi e i desossiribosi che vanno a formare lo scheletro dell'rna e del dna. 





Ma c'è un problemino di non poco conto che interviene a sbugiardare tutte queste belle supposizioni della formazione autoctona della vita sul nostro pianeta. E qui, purtroppo, dovremo armarci di pazienza per studiare in profondità gli amminoacidi, che, come dicevo prima, sono i mattoni della vita. In particolare dovremo capire bene che cos'è l'enantiomorfismo, parola strana e complicata che significa null'altro che specularità. 

Ma procediamo con ordine.


Come sono fatti gli amminoacidi.

Innanzitutto il termine esatto è α-L-amminoacidi. Per capirci prenderemo in considerazione un amminoacido in forma generale, cioè



dove potete vedere in basso una R che significa radicale ed il resto è il gruppo caratteristico che consiste in un carbonio centrale, un carbossile (-COOH), un idrogeno, ed un ammingruppo (-NH2). Tutti gli amminoacidi sono fatti così. TUTTI.
Ora andiamo a spiegare che cosa significa alfa. Molto semplice, significa che l'amminogruppo ed il carbossile sono tutti e due attaccati allo stesso carbonio, quello centrale; mentre invece in basso, dove vedete R, quello è il gruppo variabile che differenzia i vari amminoacidi che sono 22 in tutto, proprio perchè il gruppo radicalico R può assumere varie configurazioni, come potete ben vedere nella tabella qui sotto. Vedete? La parte in alto è sempre la stessa, mantre il resto varia a creare le svariate molecole che sono 22.


La polimerizzazione degli amminoacidi dà luogo alle proteine che sono dei veri polimeri di tipo poliammidico, un po' come il nylon... l'alternarsi dei vari sostituenti degli amminoacidi varia drasticamente il comportamento di queste proteine, che possono essere solubili in acqua (albumine) come gli apoenzimi, oppure insolubili (proteine fibrose) come i muscoli, la pelle, i capelli, ecc.

un peptide (microproteina)



 simpatica animazioneil nylon

Spero che questo sia ben chiaro perchè adesso viene il bello, cioè vi farò capire che la vita non si è formata da sola sulla Terra, ma che l'origine sua vada cercata altrove, dove non lo so, ma probabilmente per intervento degli alieni provenienti da altri mondi. Da buon laico non trovo altre spiegazioni, mentre chi è credente parla di creazione divina.
Avevamo iniziato con il parlare di enantiomorfismo, ma per capirci dobbiamo avere ben chiaro il concetto della stereochimica del carbonio.


                                                   IL CARBONIO
 

Qui sopra ho postato le foto del metano che è il più semplice tra le molecole organiche, e per questo il più facile da spiegare e intuire: cerchiamo di capirci meglio: il carbonio ha valenza 4 che significa che (nel caso specifico del metano) si lega a 4 atomi di idrogeno, ma non a formare un quadrato od un rettangolo, ma bensì a formare un tetraedro che è una figura geometrica solida formata da 4 triangoli equilateri giustapposti in maniera da formare una piramide a base triangolare assolutamente simmetrica, facilmente intuibile se pensiamo al contenitore del latte che andava di moda tanti anni fa. 




Tutti i composti organici devono fare i conti con questa legge; per es. il nostro metano che è il più semplice dei composti organici avrà questa configurazione dove al centro c'è il carbonio ed alle quattro estremità i quattro atomi di idrogeno.



La stereoisomeria od isomeria ottica, o enantiomorfismo che dir si voglia.

Tutti questi paroloni che ai più possono sembrare così difficili da capire, saranno l'argomento di questa seconda parte della nostra indagine.


Che cos'è l'enantiomorfismo:


Prendiamo in considerazione uno degli amminoacidi più semplici che ci siano, e precisamente la alanina (Ala) costituita da un carbonio centrale e da 4 sostituenti diversi posti ai 4 vertici del tetraedro protagonista della nostra dissertazione
                            








Il carbonio, ripeto ancora una volta, è caratterizzato dall'aver 4 legami, tutti assolutamente uguali, i quali legami non si dispongono a formare un quadrato, ma bensì un tetraedro, che è una figura geometrica solida, come il cubo, o il cono, che potete vedere raffigurata qui sotto. 
Ed i sostituenti sono un carbossile (-COOH), un metile (-CH3), un idrogeno ed un amminogruppo (-NH2).
Ma come vanno a disporsi i nostri 4 sostituenti? E qui dovete fare grande attenzione per capire il senso di questo mio articolo che non viene mai preso in considerazione dagli "scienziati", quelli che fanno tutto facile, tanto per capirci quelli del cicacicabum (detto CICAP), chè tanto la gente beve di tutto, soprattutto se le stronzate vengono somministrate in televisione.


         
                             






ATTENZIONE: ogniqualvolta un carbonio è attaccato a 4 sostituenti diversi, esso viene chiamato carbonio chirale o asimmetrico, e quando ciò si verifica la molecola presenta il fenomeno dell'enantiomorfismo e di conseguenza della isomeria ottica.



        Prendiamo in considerazione le nostre due mani, secondo voi sono uguali? NO, per la semplice ragione che non sono sovrapponibili l'una sull'altra, lo stesso vale per i piedi, e le scarpe allora? Provate a scambiare la scarpa destra con la sinistra, e vedrete quanta strada riuscirete a fare... Viceversa se accostate le due mani palmo contro palmo, allora le vedrete combaciare perfettamente, quindi è come se le mani fossero uguali specularmente, come se si guardassereo l'una contro l'altra tramite uno specchio (enantion in greco), e così anche le scarpe sono specularmente uguali. Le mani, i piedi, i guanti, le scarpe, le orecchie, le zizze :-) sono degli enantiomeri. Torniamo adesso all'alanina che avevamo visto nel precedente capitolo. I 4 gruppi attaccati al carbonio chirale, e cioè l'idrogeno, il carbossile, l'amminogruppo, ed il metile si possono sistemare nella molecola in due modi diversi dando origine a due molecole diverse, a due alanine diverse.





Come potete vedere dalla figura qui sopra l'idrogeno e l'amminogruppo sono invertiti nelle due formule, che appaiono proprio lo specchio l'una dell'altra. La configurazione proposta qui sopra si chiama configurazione di Karl Fischer che così la sistematizzò: 
si scrive al centro il C asimmetrico , mentre i quattro legami vengono intesi ed immaginati nel senso che: i due orizzontali escono dal foglio di carta verso l'osservatore, mentre i due verticali entrano nel foglio allontanandosi dall'osservatore; dopodichè sistemiamo il gruppo più ossidato in alto (-COOH carbossile) ed il meno ossidato in basso (-CH3, metile nel caso della alanina), quindi l'idrogeno e l'amminogruppo li scriviamo in orizzontale; e precisamente: ATTENZIONE se l'amminogruppo (chiamato eteroatomo) compare a sinistra diremo che l'alanina è lo stereoisomero L (dal latino levo, sinistra), se invece compare a destra lo chiameremo D (dal latino dextrum). Talvolta viene usata anche la dizione R-S, ma è la stessa cosa. Sempre, come in figura è segnato, compaiono anche un + ed un - che hanno un significato particolare che andremo a vedere quando parleremo di isomeria ottica che SEMPRE accompagna la presenza dei due enantiomeri.
Se ancora non riuscite a capire appieno la differenza fra le due molecole, potete fare due modellini con il pongo: fate due palline nere (il carbonio, ovviamente), a queste infilate 4 stuzzicadenti in modo da formare due bei tetraedri con gli angoli di 109°, a questo punto sia al primo che al secondo modellino infilzate una pallina bianca di pongo sullo stuzzicadente di sinistra che viene verso di voi, ed una pallina rossa sull'altro di destra sempre che viene verso di voi
(sto dicendo dei colori a caso...) mi raccomando di replicare nella stessa maniera tutti e due i modellini.
Dopodichè nel primo infilate una pallina gialla sullo stuzzicadente in alto che si proietta all'indietro ed una verde sull'ultimo in basso, adesso sull'altro modellino fate l'inverso: verde in alto e giallo in basso.
A questo punto provate a sovrapporre i due modellini... non ci riuscirete mai, proprio perchè avete creato due modellini specularmente uguali, due enantiomeri.
Tutti i composti organici ove esiste un carbonio chirale ovverossia legato a 4 sostituenti diversi si comportano in questo stesso identico modo. Potrà sembrare una banalità oziosa, ma vedremo che in biochimica la differenza fra una molecola D ed una L porta a delle conseguenze incredibili, difficilmente immaginabili.


                          la luce polarizzata 

la luce, come tutti sanno, viene descritta mediante il suo elemento fondamentale che è il fotone: esso è una particella associata ad un' onda la quale vibra su tutti i piani dello spazio

 

 come possiamo vedere nella figura; luce di questo genere viene chiamata incoerente, ed è la comunissima luce del Sole, delle lampadine, del fuoco, ecc. Orbene se noi facciamo passare questa luce attraverso un cristallo pleocroico come la tormalina, riusciremo a bloccare gran parte delle radiazioni tranne una, che è quella di sinistra, la quale come potete vedere è una radiazione elettromagnetica che oscilla su un solo piano. Questa si chiama luce polarizzata. Per capire meglio come funziona il meccanismo della polarizzazione della luce, proviamo ad immaginare una cancellata attraverso la quale dobbiamo far passare dei manici di scopa lanciandoli a casaccio contro di

 

 essa. E' facile immaginare che ben pochi riusciranno ad attraversarla. Ci riusciranno solo quei pochi che sono riuscito a scagliare in perfetta verticale. Gli altri cadranno miseramente a terra.




Possiamo vedere nella figura qui sopra che la luce naturale attraversa la tormalina oppure un Nicol e fuoriesce polarizzata; questa va a collidere contro il campione da analizzare subendo una rotazione, in questo caso destrogira (+). L'apparecchio che si usa per fare queste misurazioni è il polarimetro.



Notate in basso a destra i vari tubi in vetro che servono per essere riempiti con i liquidi o le soluzioni delle quali si vuole calcolare l'indice di rotazione.
Orbene, dopo tutto questo lungo discorso possiamo enunciare che SEMPRE quando ci si trova di fronte ad una molecola organica con un carbonio chirale, oltre ad avere i due stereoisomeri enantiomorfi D ed L avremo anche la rotazione da parte di questi due isomeri della luce polarizzata o verso destra o verso sinistra; nel primo caso scriveremo (+) e chiameremo l'isomero destrogiro, nel secondo scriveremo (-) e l'isomero lo chiameremo levogiro. Gli occhiali polaroid sono ottenuti mediante una deposizione isoorientata di cristalli pleocroici sulle lenti; questi cristalli sono di derivazione dell'idrochinone

                              

 La loro orientazione è orizzontale, cioè lasciano passare solamente la radiazione solare polarizzata in senso orizzontale; questo perchè la luce solare riflessa dal terreno, dall'asfalto, ha polarizzazione verticale
 

 e quindi le lenti polarizzate orizzontali riescono a bloccare selettivamente quel tipo di radiazione. 
 Vi ricordate la Alanina? Ne avevamo ovviamente due

 

 la L e la D, ed inoltre una è levogira (-) e l'altra è destrogira (+). Attenzione a non identificicare D ed L con (+) e (-). Sono due situazioni assolutamente indipendenti l'una dall'altra: Un enantiomero D può essere o destrogiro o levogiro a seconda della sua formula chimica e così uno L. 

 Con tutti questi bei discorsi siamo quindi arrivati a conoscere un po' meglio come sono fatti gli amminoacidi, abbiamo capito cosa sono gli stereoisomeri o isomeri ottici o enantiomeri che dir si voglia. Abbiamo anche accennato alla luce polarizzata, al che tutti voi vi chiederete ma cosa diavolo c'entrano gli extraterrestri, gli alieni o roba del genere? Lo capiremo quando parleremo dell'energia di formazione di una molecola. 
Supponiamo che il buon Domededdio durante i giorni della creazione si sia messo a fabbricare gli amminoacidi. E' ovvio che così facendo, un po' a casaccio, probabilisticamente alla fine dell'impresa, sarebbe riuscito ad ottenere sia gli enantiomeri D che quelli L in ugual misura, cioè al 50% di ambedue, quello che si chiama racemo, questo perchè energeticamente essi sono assolutamente identici, non esiste differenza: è come se su 100 palline di pongo ci divertissimo ad infilare 4 stuzzicadenti di 4 colori diversi ad occhi bendati, otterremmo il 50% di un enantiomero ed il 50% dell'altro, otterremmo cioè il racemo. 

Ebbene in natura ciò non è così. 

Ma al contrario come ho già abbondantemente spiegato negli articoli precedenti, esiste un enantiomero solo, e cioè L, il D non c'è in nessuna forma di vita, nè animale nè vegetale. Non è curioso? Non è strano? Su 22 amminoacidi non esiste traccia di D. 
Questo mi suggerisce che quando si formò la vita QUALCUNO abbia provveduto a costruire gli amminoacidi con qualche strano marchingegno capace di piazzare i 4 componenti in modo meccanico in una sola maniera. Se la vita si fosse formata da sola dovremmo avere non 22 ma 44 amminoacidi, i D e gli L, non vi pare? O perlomeno alcuni D ad altri L. Ma così non è. Detto per inciso, l'unico ammimoacido che deroga a questa regola è la glicina perchè è talmente semplice che il carbonio centrale non è chirale, e quindi non è ne D nè L;  
 come potete vedere al carbonio centrale sono attaccati 2 idrogeni, per cui i sostituenti non sono più 4 ma 3. 
 Un biochimico di cui non ricordo il nome disse una volta che la probabilità che la vita si sia formata sul nostro pianeta da sola è pari a 1/10^37.000, cioè 1 fratto 10 elevato alla trentasettemila, vale a dire 1 seguito da trentasettemila zeri. Una probabilità siffatta è pari a quella che avrebbe uno scimpanzè messo davanti ad una tastiera di scrivere la divina commedia.... Orbene se la nascita della vita sul nostro pianeta ha avuto una probabilità di autocrearsi così infima è chiaro che si impone necessariamente l'intervento di una qualche intelligenza esterna: per chi è credente si può parlare di Dio, per chi lo è molto meno, come me, si deve parlare di alieni, o extraterrestri che dir si voglia. 

 Vedremo in una prossima serie di articoli che la evoluzione, quella celebre di Charles Darwin, è un colossale abbaglio, un errore macroscopico. 

 A presto 

 Flavio


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