Quante sono le costellazioni dello zodiaco?
Tutti voi avrete risposto sicuramente 12; e invece no, sono 13.
Come potete constatre fra scorpione e sagittario si inserisce una costellazione zodiacale che si chiama Ofiuco, ma che però in astrologia non viene affatto considerata; pur avendo condotto parecchie ricerche in merito non sono ancora riuscito a capire perchè il povero Ofiuco viene trattato come il figlio della serva.
Comunque vediamo di spiegare per benino come funziona il segno zodiacale e soprattutto perchè a causa della precessione degli equinozii i segni zodiacali sono tutti sfasati di una unità.
Osserviamo attentamente il disegno qui sotto riportato: notiamo il Sole nel bel mezzo con la Terra che gli ruota intorno e sulla periferia appaiono i famosi segni zodiacali segnati di verde.
Il sistema Terra-Sole è collegato da una retta viola che va a collidere contro una costellazione giacente sul piano della eclittica in maniera tale che un osservatore sul nostro pianeta può individuare tale costellazione assumendo come presupposto che il Sole in quel periodo si trova proiettato in detta costellazione. Tutto ciò è un po' ridicolo, se ci pensate, perchè in quel modo nessuno al mondo riuscirà mai a scorgere tale costellazione zodiacale, per due semplici ragioni: la prima è che con il sole in faccia non si riesce a vedere niente, ed in secondo luogo perchè di giorno le stelle proprio non si vedono. Sarebbe stato molto più logico fare il contrario e cioè traslare quella linea gialla dall'altra parte: così facendo ognuno avrebbe potuto ammirare il proprio segno a mezzanotte con tutta tranquillità. Ma tant'è è così.
Dunque, ripeto, il segno zodiacale è quel segno che si trova sul piano della eclittica in linea retta al di là del sole.
LA PRECESSIONE DEGLI EQUINOZII
La Terra è inclinata rispetto al piano della propria eclittica di circa 23,5°, il chè fa sì che la sua esposizione ai raggi solari muti in continuazione durante l'arco dell'anno, con la conseguenza di una variazione continua della temperatura, responsabile del mutare delle stagioni. Tuttavia l'asse terrestre, come si può vedere dal disegno qui sotto, non rimane fisso, ma ruota lentissimamente su se stesso in senso opposto alla rotazione della Terra stessa, impiegando un periodo di tempo di 25.800 anni che per comodità diremo 26.000. Questo lento movimento che viene chiamato precessione degli equinozii fa sì che le costellazioni zodiacali, cioè quelle che giacciono sul piano dell'eclittica, vengano traguardate da un osservatore terrestre in maniera che con il passare del tempo esse arretrano al nostro sguardo.
Facciamo un esempio: si pone la data di nascita di Gesù al 25 dicembre, che lo farebbe appartenere al segno del Capricorno, tuttavia 2.000 anni fa a causa di questa precessione, il Sole si sarebbe trovato nel segno dell'Acquario; infatti 26.000 diviso 12 fa proprio poco più di 2.000, che sono gli anni che ci separano dalla sua esistenza. Orbene, con il passare dei millenni, nessuno si è mai preoccupato di correggere queste variazioni astrologiche, e al giorno d'oggi esiste uno sfasamento di un mese nel segno zodiacale per cui ad esempio io che ufficialmente sono dell'Acquario, in realtà sono del Capricorno che è la costellazione che si celebra un mese prima. Fra 2.200 anni chi nascerà ad es. ai primi di settembre sarà convinto di essere della Vergine, ma in realtà sarà del Cancro (sfasamento di due segni). E così via.
Nelle immagini qui sopra si vede chiaramente come funziona questo fenomeno della precessione degli equinozii.
GIORNO SOLARE E GIORNO SIDERALE
Visto che abbiamo preso in considerazione l'argomento Astronomia, voglio come ultima cosa chiarire a chi non fosse esperto di tale scienza la differenza fra giorno solare e giorno siderale. Tutti sono convinti che il giorno duri esattamente 24 ore... non è così! Il giorno, quello che va da un mezzogiorno all'altro ha una durata variabile la cui media è proprio di 24 ore, ma solo la media aritmetica, mentre la velocità di rotazione della Terra intorno al proprio asse è una costante ben precisa che vale 23 ore, 56 minuti e 4 secondi; questo cioè è il tempo che impiega il nostro pianeta a ruotare su se stesso di 360°, che si può facilmente calcolare puntando un telescopio dotato di alìdada graduata verso una stella e quindi posta all'infinito e quindi fissa (come per es. Sirio). Nel momento in cui la stella traguarda il mirino del telescopio si fa partire il cronometro, la notte dopo quando la stella fissa passa nuovamente nello stesso mirino si legge il cronometro che segna per l'appunto 23 h 56 m 4 “.
Flavio
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