seconda serie
in
questa seconda serie ci sono raffigurazioni provenienti da altre parti
del mondo, fra cui Giappone, sudAmerica, Europa, ecc..., ma non dalla
Mesopotamia, cioè non dal Paese dei Sumeri.
Salta
agli occhi una diffirenza non di poco conto, e cioè che esiste una
netta differenziazione fra esseri scafandrati ed esseri normalmente
vestiti come noi, se non addirittura seminudi come la lasciva Ishtar.
Questa sorprendente differenza è fondamentale per comprendere da quale pianeta essi provenivano. Prendiamo in considerazione, per adesso, la differenza fra (chiamiamoli così) gli astronauti del passato e quelli odierni.
Questa sorprendente differenza è fondamentale per comprendere da quale pianeta essi provenivano. Prendiamo in considerazione, per adesso, la differenza fra (chiamiamoli così) gli astronauti del passato e quelli odierni.
Le differenze sono fondamentalmente due:
1)
gli attuali UFO che ogni tanto si vedono nei nostri cieli sono dotati
di una tecnologia per noi umani assolutamente inarrivabile: possono
compiere manovre con accelerazioni fulminee senza che i loro occupanti
(se ne hanno) ne risentano fisicamente, possono compiere il salto
iperdimensionale, scomparendo dalla vista come fa una lampadina quando
viene spenta ( il sottoscritto ne è testimone), non lasciano quasi mai
scie, nè tanto meno fanno alcun rumore, se non qualche debole ronzio; al
contrario le astronavi del passato sembrano molto più simili agli
ordigni spaziali dei nostri tempi: sono rumorosissime, come dicono le
cronistorie del passato, producono cioè il rumore del tuono che è un
chiaro riferimento all'effetto Doppler di un motore a reazione in
allontanamento, e lasciano chiarissime scie nel cielo tanto da
somigliare a serpenti volanti che prendono vari nomi soprattutto
nell'America precolombiana, come Kukulcan, Viracocha, Quetzalcoatl, ecc.
2)
il comportamento sociale degli alieni del passato è diametralmente
opposto a quello degli alieni attuali: questi ultimi rifuggono dal
contatto diretto e plateale con noi umani, se non con deboli ed
ininfluenti eccezioni come i crop circles dei quali ancora nessuno ha
ben capito il significato; ma al contrario gli astronauti del passato
convivevano con gli uomini sia nel bene che nel male, meritandosi in
ambedue i casi la adorazione e la venerazione più assolute. Bastano due
esempi: il benigno Bep Cororoti che apportò grande sapienza e civiltà al
suo popolo senza fare loro alcun male, e Geova, il Dio spietato
assassino degli Ebrei che non esitava ad uccidere chi osava non obbedire
ciecamente ai suoi dettami, coadiuvato in questo dal collaborazionista
Mosè. In entrambi i casi queste due divinità ancora oggi sono venerate
dai loro popoli in modo incomprensibilmente fanatico al punto che solo
mezzo migliaio di anni fa gli Azteki, prima di essere annientati dagli
spagnoli di Hernando Cortèz praticavano i sacrifici umani su scala
industriale, mentre in Europa fioriva il Rinascimento, esplosione di
civiltà e cultura senza confronti nella storia dell'Uomo.
Ma
tornando al nostro dilemma voglio nuovamente tornare a sottolineare la
differenza fra gli esseri scafandrati ed i personaggi anunnaki che
vivevano sul nostro pianeta in tutta libertà di vestiario, segno
inequivocabile di una pressione atmosferica e di una composizione
chimica dell'aria del loro pianeta di origine, perfettamente congrue
rispetto al nostro. Il pianeta di origine era, come già avrete capito,
il pianeta Nibiru per quanto riguarda gli Anunnaki o Nefilim che dir si
voglia; ma allora perchè diamine sono tantissime le rappresentazioni di
esseri dotati di scafandro e di autorespiratore come se sul nostro
pianeta la composizione chimica dell'aria fosse carente di ossigeno, o
più probabilmente a pressione troppo bassa?
La risposta può essere duplice:
1)
le razze aliene ai tempi presenti sulla Terra erano più di una: alcune
compatibili altre no con il nostro ecosistema atmosferico
2)
le rappresentazioni delle divinità con tuta spaziale riguardano gli
Anunnaki e solo loro, però "fotografati" nei momenti più critici ma più
appariscenti, più impressionanti della loro vita, e cioè durante le loro
attività spaziali quando l'uso dello scafandro è indispensabile; ma
allora questa seconda ipotesi implica che gli umani accompagnassero
questi alieni nelle loro astronavi durante i loro spostamenti. In
effetti ci sono dei casi riferiti dal Vecchio Testamento in cui degli
uomini salirono a bordo di navicelle spaziali, come ad esempio Enoch,
Giona, Elia, ed altri, ma sono casi isolati, senza contare che tali
profeti non fanno alcun cenno a tute spaziali, che fra l'altro essi pure
avrebbero dovuto indossare creando loro un certo imbarazzo o disagio.
Se
aspettate da me, che non sono nessuno, una risposta al quesito
scafandro sì, scafandro no, vi devo deludere purtroppo. Ma questo
mistero non fa altro che attizzare il fuoco della curiosità per quanto
riguarda il lontano passato in cui noi umani fummo creati mediante
manipolazione genetica all'unico scopo di schiavizzarci per i lavori più
pesanti nelle miniere d'oro del sud Africa circa 400.000 anni fa.
Io
mi rendo conto che le affermazioni alquanto presuntuose di questo mio
articolo possono stupire chi non conosce molto bene gli argomenti, ma
onde prendere coscienza una volta per tutte della vera storia del nostro
passato, quella, cioè, che non viene insegnata a scuola, quella che il
cicacicabum (sarebbe quel vomito del cicap ovvero l'armata Brancatopone)
non prende nemmeno in considerazione perchè troppo compromettente,
dicevo chi volesse approfondire l'argomento potrà benissimo andare su
Youtube cercando tre menti eccelse: Mauro Biglino, e poi Zecharia
Sitchin, ed anche Erich von Daeniken.
Fatelo e vi si aprirà la mente.
nell'ordine qui sopra Mauro Biglino, Zecharia Sitchin recentemente scomparso, Erich von Daeniken.
Voglio
adesso allegarvi un cosiddetto bonus, per farvi capire quanto avanti
con la scienza fossero i nostri antichi antenati: è un argomento poco
noto al pubblico, anche a quello degli appassionati clipeologi: trattasi
dell'epopea di Gilgamesh. Il curioso dilemma che adesso andremo a
studiare fu risolto dalla microbiologia solo recentemente, chè prima
questo personaggio era considerato un po' scemo. Ma andiamo con ordine.
L'EPOPEA DI GILGAMESH
Personaggio
della mitologia mesopotamica, mitico re dei Sumeri, fu il quinto re di
Uruk, il più antico agglomerato urbano dell'odierno Iraq, nelle
vicinanze del Golfo persico. Le
sue vicende sono narrate nel primo poema epico della storia
dell'umanità, denominato successivamente epopea di Gilgamesh. Si tratta
di una leggenda babilonese, il cui nucleo principale risale ad antiche
leggende sumeriche, ma che venne trascritta molto tempo dopo il periodo
in cui è ambientata la storia. La prima stesura dell'epopea, pervenutaci
in frammenti appartiene alla letteratura sumerica, ma la versione più
completa sinora nota venne incisa su undici tavolette di argilla che
furono rinvenute tra i resti della biblioteca reale nel palazzo del re
Assurbanipal a Ninive, capitale dell'impero assiro.
Questo
mitologico re che possedeva ricchezze e tutti gli agi che voleva,
giunto verso la quarantina, si pone un po' come tutti noi umani il
problema della morte. Dovete sapere che costui era un ibrido e cioè era
figlio di una dea anunnaka e di un uomo mortale, un po' come Achille che
era figlio di Peleo e di una ninfa Teti, anch'essa dea seppure di serie
B, ma sempre dea era! Cioè era una anunnaka anch'essa. Di questi ibridi
ne parla molto la mitologia antica: per esempio la Bibbia (vecchio
testamento) li chiama Ben Elohim, cioè figli degli dei, oppure Nefilim,
cioè i giganti. La mitologia greca li chiama eroi o semidei. Ai giorni
nostri i regnanti si vantano di discendere dagli Dei, tant'è che gli
imperatori giapponesi asseriscono di discendere da Jimmu Tennu, il primo
imperatore, figlio della dea Amaterasu, e cosìvia.
Torniamo
a Gilgamesh: egli si pone la domanda perfettamente legittima sul
proprio destino, e cioè che dovrà morire pur essendo figlio di un uomo e
di una dea, e quindi PER UN TERZO UMANO E PER DUE TERZI DIVINO. Perchè?
Perchè 1/3 e 2/3? e non 1/2 ed 1/2? come sarebbe logico che fosse?
Questo mistero fu risolto solamente verso la fine del secolo scorso
quando si scoprì che nell'ovulo femminile si trovano nel citoplasma i
mitocondri che a loro volta contengono del DNA autonomo che venne
chiamato DNA mitocondriale, e quindi di conseguenza la donna apporta 2
DNA, mentre il maschio solamente 1, visto che i piccolissimi spermatozoi
ne sono quasi privi. I mitocondri sono organelli semiautonomi in quanto
replicano, per scissione binaria, autonomamente rispetto alla cellula.
Stante
queste similitudini, la teoria endosimbiotica afferma che i mitocondri
deriverebbero da ancestrali batteri, dotati di metabolismo ossidativo,
che sarebbero stati inglobati dalle cellule eucariote con conseguente
mutuo beneficio. Successivamente i batteri avrebbero trasferito gran
parte del loro materiale genetico a quello cellulare, divenendo così,
mitocondri. Nel 2010 una ricerca sulle origini delle cellule
eucariotiche ha chiarito perché i mitocondri sono stati fondamentali per
l'evoluzione della vita complessa. La chiave sarebbe racchiusa nel
fatto che le cellule eucariotiche devono sintetizzare molte più proteine
delle cellule procariote (i batteri), e possono farlo solo grazie ai
mitocondri, cellule simbiontiche ottimizzate per produrre molta energia e
consumarne pochissima.
Un
recente studio dell'Università delle Hawaii a Manoma e di quella
dell'Oregon ha permesso di individuare il batterio marino da cui
discendono i mitocondri, ovvero il clade SAR11.
La
conclusione di questo complesso discorso è che già migliaia di anni fa
si conoscevano cose che solamente oggi vengono alla luce grazie alla
ricerca scientifica.
Non è incredibile?
Flavio
Nessun commento:
Posta un commento